Il report del Politecnico di Milano sul green e digitale nelle aziende

Il report del Politecnico di Milano sul green e digitale nelle aziende

Il Politecnico di Milano si è recentemente occupato del fenomeno della “Twin Transition”, la transizione gemella che riguarda il ruolo abilitante del digitale e delle elettroforniture industriali nella decarbonizzazione. La tematica è di centrale importanza per il mondo delle PMI, che si trovano a dover conciliare la spinta innovatrice della digitalizzazione, con le sempre più stringenti esigenze in termini di sostenibilità ambientale.

Il report del Politecnico di Milano sulla twin transition

La prima edizione del Digitalization & Decarbonization Report del Politecnico di Milano, pubblicato nel 2023, rappresenta un’importante indagine sistematica del rapporto che lega transizione digitale e decarbonizzazione. Il nuovo paradigma economico delle PMI prevede che l’adozione di nuove tecnologie sia declinata in ottica green. L’idea è raggiungere un ambizioso obiettivo delineato dall’Unione Europea: ottenere la neutralità ambientale nel 2050.

L’efficacia della twin transition passa dunque dallo sviluppo di strutture di policy e governance che riescano a impiegare attivamente le tecnologie digitali nella decarbonizzazione. Tra le migliorie in programma:

  • Sensibile miglioramento dell’efficienza energetica delle fabbriche;
  • Riduzione delle emissioni;
  • Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;
  • Ottimizzazione dei processi produttivi e del funzionamento delle reti;
  • Semplificazione delle attività dei lavoratori, attraverso un’implementazione migliorata dello smart working;
  • Affinamento delle strategie di manutenzione predittiva.

Gli effetti positivi in termini di decarbonizzazione della transizione digitale sono già riscontrabili. Il report attesta che nel periodo 1990-2021 le emissioni sono scese del -37%, diminuendo da 137,6 a 86,4 MtCO2. L’utilizzo crescente da parte delle PMI delle fonti energetiche rinnovabili, 63,6 GW nel 2022, ha inoltre permesso di ridurre il picco di emissioni registrato nel 2006, facendo registrare un confortante –47%.

Questo è tuttavia solo uno degli aspetti della twin transition, fenomeno con delle potenzialità in parte ancora inesplorate. Se le PMI innalzeranno ulteriormente il loro livello di digitalizzazione si potrebbero ad esempio realizzare passaporti digitali dei prodotti e implementare un supporto sistematico alla verifica dei gas serra. In questo modo si migliorerebbero i modelli di economia circolare, la tracciabilità delle merci e l’armonizzazione dei processi industriali entro paradigmi green.

Il green e le PMI

L’aderenza delle PMI italiane alla green economy è qualcosa di tangibile, grazie anche ai tanti fondi e alle numerose iniziative legate al PNRR. L’Italia ha beneficiato di ben 34 miliardi di euro, con il 53% di essi già assegnato. Passi avanti importanti sono stati fatti in vari settori:

  • Nella cybersecurity si è verificata una massiva migrazione al cloud, un potenziamento generale della PA e lo sviluppo di moderne reti ultraveloci;
  • Nell’energy i miglioramenti hanno riguardato la digitalizzazione delle reti responsabili della distribuzione dell’acqua, il rafforzamento delle infrastrutture elettriche e lo sviluppo di smart grid e di nuovi sistemi di monitoraggio;
  • Tutti i settori hanno beneficiato dell’installazione e dell’utilizzo dei data center, che hanno fatto registrare un aumento del carico di lavoro del 340% (dal 2015 al 2022), a fronte di un incremento dei consumi tra il 20% e il 70%. Basso il tasso di emissioni, con appena lo 0,5% di CO2 prodotta.

Più sfaccettata la situazione relativa al settore trasporti. Il progressivo ricorso allo smart working ha difatti ridotto, in media, gli spostamenti dei lavoratori di 42,6 km, abbassando il volume di emissioni di CO2 di circa 7,2 kg. Di conseguenza sono però aumentate quelle residenziali, fino anche al +30%. Complessivamente nell’ultimo ventennio si è registrato un aumento complessivo di emissioni dei veicoli privati pari all’1% , da 102,2 a 103,3 MtCO2. Per rimediare a questo dato le PMI, con il supporto delle forze politiche, dovranno puntare sull’integrazione delle tecnologie di guida autonoma e di ottimizzazione delle rotte.

Sembra tuttavia che tra le questioni più impellenti da affrontare ci sia quella della rendicontazione della twin transition. Il report 2022 dell’impatto in termini di carbon footprint è esemplificativo: su 731 iniziative mappate solo il 4,2% dei risultati conseguiti è stato certificato. Una migliore reportistica permetterà quindi di avere una visione di insieme più organica del cambiamento in corso, e di tracciare al meglio le direttive future.

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